L’ex sindacalista dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer è tornato a farsi portavoce delle proteste no Green pass in Italia, scendendo di nuovo in piazza, dopo aver atteso delle risposte sul lasciapassare che però non gli sono state fornite. Per tutta risposta invece Puzzer si è visto recapitare da parte della Questura di Roma un foglio di via obbligatorio, con divieto di soggiorno nella Capitale per un anno.
Così il leader del movimento ribattezzato “Gente come noi” ha deciso di continuare a guidare le manifestazioni no Green Pass nella città di Trieste in occasione del “No paura day” che ha chiamato a raccolta circa 500 persone. Nel corso della manifestazione hanno preso parte anche nomi noti come nel caso di: Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2; Paolo Sceusa, presidente emerito di sezione in Cassazione ed ex giudice del tribunale dei minori di Trento e Trieste; Alessandro Meluzzi, psichiatra sospeso dall’Ordine dei medici di Torino dopo essersi sottratto al vaccino.
Stefano Puzzer torna in piazza a Trieste a guidare le proteste dei no Green Pass
Prendendo la parola in presenza dei manifestanti, Stefano Puzzer ha annunciato i suoi propositi per il futuro: “Non si molla. Porteremo il nostro tavolino e le nostre sedie a Ginevra all’Onu, dove non prenderemo il Daspo, abbiamo ricevuto l’accredito. […] Noi come portuali andremo lì, però ci vestiremo di ogni categoria esistente: uno di noi si vestirà da sanitario, io farò la casalinga, uno farà il nonno, uno il bimbo, uno la maestra, uno l’avvocato, uno il magistrato”.
Un discorso concitato che Stefano Puzzer ha voluto chiudere lanciando una sorta di moto di incoraggiamento affermando: “Saremo tutti lì e lotteremo per i nostri diritti, per la nostra Costituzione e soprattutto per la nostra libertà”.