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Stakhovsky ammonisce l’Italia, la dichiarazione choc del tennista soldato: “Contro l’esercito russo non durereste un giorno perché…”

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Il tennista soldato Stakhovsky rientrato a Kiev per unirsi al suo popolo per contrastare l’invasione delle forze armate russe, una volta tornato in patria da una vacanza con la sua famiglia, ha deciso non solo di mettersi a disposizione per difendere la sua nazione ma anche di documentare gli orrori della guerra. Sergiy Stakhovsky per difendere la sua Ucraina ha fatto ritorno in patria dopo aver sentito il richiamo nazionale e così si è unito alle forze di resistenza che si oppongono all’invasione dell’esercito russo.

L’ex tennista si trovava in vacanza con la sua famiglia quando la Russia ha iniziato la sua avanzata, e lui dopo aver messo al sicuro la moglie ed i suoi figli è rientrato a Kiev trovando lo scempio degli attacchi di bombe e missili come ha documentato su Instagram.

Non ignorando la difficile situazione dei suoi connazionali alle prese con i continui attacchi dell’esercito russo ha deciso di schierarsi in prima linea mosso dallo spirito combattente che contraddistingue il suo popolo. Stakhovsky ha rinunciato ad una vita agiata fuori dai confini dell’Ucraina per proteggere Kiev indossando la divida da militare come ha documentato sui social, scatenando la reazione commossa degli internauti che gli hanno dimostrato sostegno oltre ad empatizzare con la sua decisione.

La testimonianza di Stakhovsky, il tennista soldato mette in guardia tutta l’Europa

Il tennista ucraino, che si è appena ritirato, in collegamento con Lilli Gruber ha dato la sua testimonianza oltre ad ammonire l’Europa che non ha capito la grossa minaccia che la guerra voluta da Putin in Ucraina potrebbe portare in tutto il vecchio continente.

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Stakhovsky ammonisce l Italia

Parlando della sua decisione di vestire i panni di soldato per difendere la sua nazione e la sua gente, Stakhovsky ha affermato: “Non c’è giusto o sbagliato nella mia scelta. Se non mi fossi arruolato mi sarei sentito in colpa, qui a Kiev ci sono mio padre e mio fratello. Ma mi sento ugualmente in colpa ad aver lasciato mia moglie ed i miei tre figli. Non ho nessuna esperienza nel combattimento, la maggior parte di noi non è stato addestrato ma abbiamo un ideale comune. Questa è l’ultima spiaggia”.

Lanciando un avvertimento a tutto l’Occidente, l’ex tennista si è spinto a fare un paragone spaventoso tra Putin e la figura di un altro dittatore del passato che ha sconvolto tutta l’Europa: “Bisogna comprendere che se l’Ucraina cadrà nelle mani dei russi, poi toccherà ad altre nazioni. Torneremmo al 1945 con le nazioni satellite rispetto a Mosca: Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, il Baltico. Putin minaccia con il nucleare e la Nato ha paura. Lui ha usato questa carta e la userà ancora. L’unica speranza è che muoia, altrimenti farà come Hitler quando stava dividendo l’Europa”.

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In collegamento con la Gruber, Sergiy Stakhovsky ha osservato che l’invasione russa potrebbe essere inarrestabile finendo per allargare la guerra anche ad altre nazioni, per poi ammonire la stessa Italia: “L’esercito italiano, per quanto ne so io, non durerebbe un giorno contro l’esercito russo. Noi ucraini non vogliamo rinunciare a nulla. Capiamo che questa è la nostra guerra e non quella dell’Europa, stiamo solo chiedendo aiuto e assistenza. Il mondo è dalla parte dell’Ucraina e penso che tutte le sanzioni contro la Russia abbiano aiutato, anche se ci metteranno tempo ad arrivare”.

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