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“Il Green pass lede la sovranità del popolo, la Corte europea l’ha capito”: il giornalista Marco Antonellis mette sotto accusa la certificazione verde

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La Corte europea si schiera contro il Green pass dopo averne rilevato le criticità di tipo giuridico: la certificazione verde è stata momentaneamente sospesa, in seguito al ricorso di cinque eurodeputati, che hanno espresso la loro contrarietà nei confronti dell’obbligatorietà del lasciapassare per accedere al Parlamento europeo. Dopo questa protesta è arrivato il verdetto del presidente del Tribunale Ue che ha sospeso temporaneamente il suo uso, ma sarà comunque sostituito da un’altra misura di sicurezza: un autotest negativo.

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La decisione della Corte europea avvalora secondo gli oppositori del Green pass le vulnerabilità del certificato, come rimarcato dal commento di Marco Antonellis che ha rilevato le sue criticità dal punto di vista giuridico e democratico. Il giornalista di Affari Italiani con un’analisi tagliente ha sostenuto che limitare l’accesso ai parlamentari rappresenta una sorta di “depotenziamento della sovranità popolare”.

Corte europea gela sostenitori green pass

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Marco Antonellis critico sulla certificazione verde

Nel corso del suo intervento ad Un giorno speciale, il giornalista ha infatti illustrato la sua posizione sul certificato verde: “Togliere il Green pass? Sarebbe un segnale di pacificazione nei confronti del Paese. L’unico vero problema l’ha creato Forza Nuova ma non aveva a che fare con la questione Green pass. Il Green pass andrà comunque rimaneggiato, piaccia o no al ministro Speranza, per un motivo molto semplice: in Europa cominciano ad accorgersi che non va bene”.

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Entrando nel merito della risposta data dalla Corte europea, il giornalista ha proseguito la sua argomentazione dichiarando: “Noi parlavamo di problemi giuridici sull’attuazione del Green pass, infatti il Parlamento europeo consente ora di entrare in Parlamento anche senza Green pass e ha sospeso la regola che vincolava l’accesso solo ai muniti di pass. Questo perché è una questione che va a ledere la sovranità delle persone […]”.

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