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Zelensky, ennesima frecciata al veleno contro l’Occidente. Esplode la rabbia del presidente ucraino: “Non ci sono parole”

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Il presidente ucraino Zelensky diventato il volto simbolo dell’eroica resistenza della sua nazione ha rivolto un altro duro monito all’Occidente, segnalando tutta la sua rabbia per la sostanziale indifferenza verso la sua gente, alle prese con una guerra devastante. Mentre andavano in scena i negoziati in Turchia tra i rappresentanti russi e quelli connazionali, il presidente ucraino non ha taciuto la sua contrarietà nei confronti dell’atteggiamento assunto dall’Occidente verso l’invasione russa, contro la quale si fatica ad avviare una concreta condanna da parte dell’Europa, succube, secondo il presidente ucraino, di interessi economici.

Con le sue minacce che implicano aumento dei costi e tagli di approvvigionamenti di petrolio e gas, Vladimir Putin tiene in pugno l’Europa. Contro la quasi totale indifferenza del vecchio continente è insorto Zelensky che ha rivolto una dura stilettata dopo aver precisato che le sanzioni per punire la Russia non sono sufficienti. Il presidente ucraino dopo il rifiuto da parte della NATO alla no-fly zone, una chiusura totale dopo il mancato rifornimento di azioni di difesa ed offensive in grado di spezzare gli assalti militari russi, si è lasciato andare ad un duro sfogo.

Zelensky, un nuovo duro monito contro l’Occidente

Il suo disappunto è stato indirizzato non solo all’Europa, ma anche alle atre potenze mondiali tra cui l’America, accusate di temere rappresaglie da Mosca e quindi di non avere il coraggio di affondare il colpo contro Putin.

Zelensky lancia una nuova stoccata Occidente

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La guerra su vasta scala è iniziata. Ora ci sono indicazioni e avvertimenti secondo cui sanzioni presumibilmente più severe, come un embargo sulle forniture petrolifere russe all’Europa, sarebbero messe in atto qualora la Russia utilizzasse armi chimiche. Semplicemente non ci sono parole” – così ha ammonito il resto del mondo il presidente ucraino fiero della residenza della sua popolazione, malgrado i grandi deficit e la scarsità di mezzi se paragonati a quelli inviati dal Cremlino. Zelensky facendo sentire la sua voce di protesta ha annunciato che ha intenzione di convocare degli esperti per valutare le sanzioni contro la Russia e quale influenza potranno avere sulla nazione, per evitare che si tratti di minacce campate in aria e non effettive.

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Facendo esplodere la sua rabbia contro l’Occidente, il leader ucraino ha rivolto una dura condanna tessendo una filippica implacabile contro gli altri leader politici che hanno il potere di agire ma non lo fanno: “Noi che siamo vivi dobbiamo aspettare. Tutto ciò che l’esercito russo ha fatto fino ad oggi non giustifica un embargo petrolifero? Le bombe al fosforo non lo giustificano? Un impianto di produzione chimica bombardato o un bombardamento sulla centrale nucleare non lo garantiscono? Gli ucraini non dovrebbero morire solo perché qualcuno non riesce a trovare abbastanza coraggio per consegnare le armi necessarie. La paura rende sempre complici”.

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