Dopo i continui parallelismi storici tra Hitler e Vladimir Putin, che si sono fatti strada in seguito alla decisione del leader russo di intraprendere la guerra in Ucraina, l’interesse dell’opinione pubblica internazionale si è soffermata sul suo passato. Così si sono rintracciate le sue presunte radici italiane reperite nel suo cognome diffuso in alcune zone dello Stivale, ma si sono scoperte anche alcune vicende tragiche della sua infanzia.
Prima di assumere la carica di Presidente della Russia, Putin si è reso protagonista di un’ascesa politica inarrestabile che lo ha portato a diventare per più di due decenni un leader inamovibile in patria. Dopo un’infanzia tranquilla ed umile a Leningrado, oggi Sanpietroburgo, Putin, classe 1952 è riuscito a conquistare il potere politico predisponendo la sua ascesa a partire dal 1999 e rimanendo ai vertici da allora.
Secondo quanto riportato dalla biografia ufficiale del leader russo, la sua famiglia ha un’estrazione molto umile: suo nonno paterno, Spiridon Ivanovic, pare abbia lavorato come cuoco in una dacia al servizio di Lenin e Stalin. Invece suo padre Vladimir Spiridonovic Putin ha svolto il lavoro di sommergibilista marina militare sovietica, mentre sua madre Marija Ivanovna Selomova era una semplice operaia, per questo la sua infanzia insieme ai fratelli non è stata semplice anche perché hanno vissuto in una modesta kommunalka, questo il nome delle abitazioni che venivano costruite nell’Unione Sovietica attorno al 1940.
Vladimir Putin: le sue presunte radici italiane
Vladimir Putin era il primogenito di tre figli, ma poi i suoi fratelli hanno trovato la morte in tenera età, uno nei primi mesi di vita, il secondo a causa della difterite. La sua passione per la politica si deve al padre scomparso nel 1999 che dopo un passato da sommergibilista è diventato segretario di partito per poi entrare nella presidenza guadagnandosi il titolo di “comunista modello”.
Nel 2005 ha creato grande scalpore un rumor su Vladimir Putin riferito dal quotidiano Moskovskij Komsomolets, si tratta del reportage “Il segreto di Famiglia”, dove sono saltate fuori per la prima volta le presunte origini italiane della sua famiglia: “Nel vicentino ci sono almeno 50 famiglie con il cognome Putin […] Veneto il cognome si pronuncia con l’ accento sulla ‘i’, e in dialetto significa bambino piccolo. A fine Ottocento un gruppo di Putìn si trasferì in Russia per costruire la Transiberiana. E ai primi del Novecento altri incontenibili Putìn raggiunsero l’antica capitale russa girovagando per l’Europa come ambulanti. Vendeva paioli da polenta e apprezzava le donne”.
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Un retroscena familiare sul quale il leader russo non si è mai esposto, anche perché non ama rivangare il suo passato umile vissuto quasi sempre per strada nei sobborghi di Leningrado. Alla sua scarsa propensione per gli studi ha fatto eco invece la sua grande passione per le arti marziali ed infatti nel corso della sua adolescenza si è dedicato a judo e sambo, disputando e vincendo anche qualche gara. Il suo animo da combattente è sintetizzato da una sua frase diventata la summa del suo modo di pensare: “La strada a Leningrado, cinquant’anni fa, mi ha insegnato una lezione: se la rissa è inevitabile, colpisci per primo”.
Nonostante tutto Vladimir Putin ha proseguito i suoi studi laureandosi in diritto internazionale alla Facoltà di Legge dell’Università Statale di Leningrado. In seguito ha lavorato per il KGB ossia per il Comitato per la sicurezza dello Stato spostandosi dalla sua città natale a Dresda. Dopo il suo trionfo alle elezioni del 2000 è diventato la voce politica più autorevole in Russia, in grado di farsi sentire incontrastata da più di vent’anni tra minacce, azioni di sabotaggio ed eliminazione diretta dei nemici non solo politici.
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