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Vivere fino a 150 anni, ma non oltre, si può: uno studio spiega come il nostro organismo non è in grado di superare questa soglia 

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Vivere fino a 150 anni, ma non oltre, è possibile secondo quanto evidenziato da un recente studio che ha rintracciato in questa soglia il limite massimo della vita umana. Una riposta che arriva dalle indagini condotte ad un gruppo di lavoro internazionale, che si è affidato all’intelligenza artificiale per scoprire le potenzialità della longevità e della resistenza del nostro organismo. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Communication, hanno rilevato dei dettagli inediti sulla longevità.

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Potenzialmente un organismo umano potrebbe vivere fino a 150 anni e per formulare tale ipotesi gli studiosi hanno concentrato le loro indagini prelevando sangue ad un campione molto vasto (oltre 70mila persone) di età fino a 85 anni. Nei partecipanti allo studio, provenienti da Regno Unito, Russia e Stati Uniti, si sono rilevati così i cambiamenti a breve termine dei globuli bianchi e dei globuli rossi.

Il team di lavoro ha raccolto dati inerenti il cosiddetto indicatore dello stato dinamico degli organismi (DOSI), un parametro che rileva la capacità umana di conservare il potere di resistere al deperimento, un fenomeno noto con il nome di omeostasi. Un simile parametro consente di stimare l’età biologica di un soggetto, per cui i cambiamenti nei valori DOSI hanno permesso ai ricercatori di prevedere chi avrebbe contratto malattie legate all’invecchiamento, e come variano individualmente, finendo per incidere sulla mancanza di resistenza nel corso del tempo.

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Vivere a lungo

Vivere fino a 150 anni si può

Soffermandosi sull’analisi della resilienza, i ricercatori hanno eseguito dei calcoli che hanno permesso di prevedere, autonomamente dalla salute e da fattori genetici, quando l’organismo avrebbe smesso di funzionare completamente. Così i ricercatori hanno ipotizzato come limite massimo, teorico, della longevità che si verificherebbe tra i 120 ed i 150 anni: in questo range di età si verificherebbe la piena perdita di resilienza dell’organismo umano. Sostanzialmente questo sarebbe il limite assoluto per il nostro corpo, oltre al quale non sarebbe più in grado di rinnovarsi e vivere: dopo questa soglia giunge ineluttabilmente la morte.

Le conclusioni a cui sono giunti gli studiosi devono essere ulteriormente approfondite tenendo conto di altri fattori, che potrebbero incidere sulla resilienza umana, ma resta un dato clamoroso: i risultati raccolti permettono di capire meglio i limiti della longevità e gli eventuali interventi per contrastare il processo di invecchiamento. Gli studiosi si propongono di annullare il marcato gap tra salute e durata della vita, una cifra che tende a diventare un tratto distintivo soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

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