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Il potere dell’educazione positiva per imparare ad essere un genitore autorevole evitando un atteggiamento autoritario

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La filosofia educativa, promossa da una campagna di comunicazione sull’educazione dei figli, realizzata da esperti nel settore, in collaborazione con Fruittella valorizza il ruolo della cosiddetta educazione positiva. Tra le voci di esperti che hanno aderito a questa iniziativa figura Clio Franconi, specialista in disciplina positiva, che ha suggerito alcuni consigli per demolire vecchi metodi educativi e preconcetti, con lo scopo di esortare verso nuove abitudini e promuovere nuove dinamiche nel rapporto genitori-figli.

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Si può definire l’educazione positiva un consapevole rapporto genitore-figlio impostato sulla presa in carico dei bisogni di entrambi i soggetti coinvolti, puntando su: dialogo costruttivo, fiducia, rispetto e collaborazione. Si tratta di un approccio che permette di far acquisire al bambino la propria autostima ed il senso di responsabilità puntando sull’autorevolezza non sull’autoritarismo. Per favorire l’autodisciplina delle nuove generazioni si bocciano i metodi puntivi, per favorire invece le ricompense, la cooperazione e l’incoraggiamento.

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Educazione positiva: i consigli degli esperti

I consigli positivi che i genitori dovrebbero tenere a mente invitano a considerare l’errore una tappa nell’apprendimento anche da parte dei genitori. Quindi ci si può sentire liberi di sbagliare anche nel rapporto diretto con i propri figli, per riuscire poi a correggersi e dare il buon esempio. Gli esperti suggeriscono anche di riscoprire il piacere della condivisione: lo stare insieme deve essere vissuto come un momento soddisfacente. Inoltre questo approccio positivo all’educazione considera i “NO” necessari per proteggere i figli, ma allo stesso tempo hanno il ruolo di far emergere quali sono le esigenze prioritarie per i bambini e per i genitori.

Invece non si devono considerare le punizioni indispensabili per apprendere delle lezioni. Un altro errore da non commettere è quello di non ritagliarsi del tempo a propria disposizione, così sotto la pressione dello stress, della stanchezza e della tensione si finisce per agire in modo negativo. Come conseguenza gli adulti finiscono per far emergere il risentimento invece di capirli ed eventualmente correggere il comportamento. I genitori tendono anche ad interpretare il comportamento dei figli come una sorta di sfida con un nemico, da risolvere prontamente.

Si dovrebbe invece imparare ad analizzare i comportamenti dei figli per trovare la risposta migliore e come di conseguenza comportarsi in modo adeguato: è decisivo capire il perché di un comportamento per poterlo correggere in modo corretto.

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