Il mondo scientifico, attraverso vari studi clinici ed epidemiologici, ha confermato che i guariti dal Covid vantano una protezione superiore rispetto ai vaccinati. Un dato a cui sono giunti i ricercatori dello Stroke Institute, Università del Missouri, ma anche le indagini di uno studio austriaco svolto dal Dipartimento di Medicina Interna, dell’Università di Medicina di Graz.
Mentre i ricercatori dell’Università di Newcastle hanno evidenziato che in alcuni casi le persone guarite potrebbero non ottenere alcun vantaggio dalla vaccinazione. Un tema su cui dibattono spesso gli esperti in quanto complesso e delicato, su cui è intervenuto anche Paolo Gasparini, membro del Consiglio Superiore di Sanità e Direttore di Genetica Medica dell’università di Trieste.
Vaccinazione e guariti dal Covid
L’esperto ha ribadito che i guariti possono contare su una protezione maggiore perché risultano immuni “contro tutte le porzioni del virus a differenza dei vaccinati che sono stati immunizzati solamente contro la proteina Spike”. Ma Paolo Gasparini ha poi puntualizzato che secondo il suo parere i soggetti che hanno ancora in circolo anticorpi non si dovrebbero vaccinare, ma essere monitorati nel tempo. Ci si dovrebbe quindi comportare come si è sempre fatto in ambito medico: i soggetti guariti da un’infezione virale con anticorpi non si devono quindi sottoporre a vaccinazione.
A proposito poi del vaccino per la fascia d’età 5-11 anni, il membro del Consiglio Superiore di Sanità, ha dichiarato: “Per stare tranquilli bisogna aspettare che il numero di soggetti arruolati nel clinical trial sia almeno 4-5 volte superiore. Ovviamente bisogna distinguere tra approvazione di un vaccino e quindi la sua disponibilità sul mercato ed il suo utilizzo in pazienti ‘fragili’ e campagna vaccinale, per la quale, parlando di bambini sussistono anche aspetti di tipo etico”.
Per quanto riguarda il tema della vaccinazione dei bambini già guariti, l’esperto ha ribadito che si dovrebbe adottare la stessa prassi che si applica ai guariti adulti: non vaccinarli ma tenerli sotto controllo per rilevare l’andamento dei livelli degli anticorpi nel tempo.