L’attenzione verso i consumatori è un tema caldo, e tra i prodotti che si sono ritrovati destinatari di una vera e propria allerta figura lo shampoo del marchio Johnson & Johnson. Il prodotto del famoso produttore è stato sottoposto ad una class action perché conterrebbe una sostanza che provoca la perdita dei capelli. In base alle indagini degli esperti del settore lo shampoo firmato dal produttore Johnson & Johnson, che comprende diversi marchi, sarebbe dannoso per la chioma.
Un allarme scattato dopo le denunce di diversi consumatori che hanno protestato contro il noto marchio. Il gruppo di consumatori si è rivolto a chi di dovere per essere tutelati, dopo aver constatato alcuni effetti negativi dello shampoo, condannando l’azienda per delle false dichiarazioni sulla qualità del prodotto smentendo la sua capacità di “nutrire in profondità, detergere delicatamente e riparare i capelli”.
Scatta l’allerta per lo shampoo della Johnson & Johnson
Secondo la class action intrapresa dai malcapitati consumatori, la pubblicità del marchio sarebbe menzionerà, perché i risultati contraddicono le premesse e le promesse dello shampoo sponsorizzato e venduto dal noto brand. Il prodotto sarebbe dannoso per i capelli per via della presenza di un conservante che causa la caduta dei capelli, il responsabile individuato è il DMDM hydantoin, una componente presente in molti prodotti del marchio. La presenza di questa sostanza è stata giustificata da Johnson & Johnson che ha sostenuto l’esigua percentuale nella formulazione messa sotto accusa, ed il compito fondamentale di previene la proliferazione di batteri e di funghi.
Ma nell’allerta lanciata dagli utenti danneggiati si avvisa che la formulazione del prodotto contiene una combinazione di ingredienti, che hanno provocato a circa migliaia di consumatori la caduta dei capelli e/o l’irritazione del cuoio capelluto. La denuncia dei consumatori ha segnalato che l’esposizione ricorrente alle sostanze OGX provoca diversi effetti collaterali quali: eruzioni cutanee, irritazioni oculari, allergie e nei casi più gravi anche insorgenza di cancro. Una cattiva pubblicità per l’azienda che nei fatti si è smentita da sola dopo aver annunciato nel 2012 il proposito di voler rimuovere il DMDM hydantoin dai suoi prodotti entro il 2015.
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