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Condizionatori, nuove regole dal 1 maggio: limiti alla temperatura, controlli e multe salate. Ecco cosa cambia

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Il conflitto in Ucraina ha evidenziato la forte dipendenza dell’Italia e di altre nazioni nei confronti delle risorse energetiche russe, che ha richiesto di applicare una stretta sui condizionatori e di cercare altri partner dai quali acquistare il gas. il Governo italiano dal 1 maggio 2022 prevede l’applicazione di nuove norme relative alla temperatura, preannunciando anche dei controlli a tappeto più severi. L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dalla Russia ed anche di limitare i consumi, in vista dell’annunciato stop ai condizionatori negli uffici pubblici.

In base a quanto stabilito dall’emendamento al Decreto bollette è necessario applicare una stretta ai condizionatori dal 1 maggio 2022 fino al 31 marzo 2023 evitando il loro utilizzo smoderato, per far fronte all’attuale criticità. La crisi energetica ha reso opportuno un intervento, che prevede un radicale cambiamento nelle abitudini degli italiani, attraverso il rispetto di regole specifiche sull’accensione di termosifoni e condizionatori nelle pubbliche amministrazioni ed anche negli istituti scolastici, mentre sono ad oggi esentati dalla nuova normativa: ospedali, cliniche, case di cura, residenze per anziani.

Condizionatori, nuove regole dal 1 maggio: la stretta del Governo

Il Governo ha previsto di apportare delle nuove direttive pratiche, relative alla media ponderata delle temperature che non dovrà superare i 19 gradi in inverno, attestandosi invece in estate su una temperatura inferiore ai 27 gradi, assicurando in entrambi i casi una tolleranza di 2 gradi. Con questi provvedimenti si mira a ridurre il fabbisogno di gas, evitando al tempo stesso sprechi attraverso un utilizzo più consapevole dell’energia evitando così dei consumi onerosi.

Stretta condizionatori dal 1 maggio

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Oltre a sensibilizzare la popolazione, invitandola ad un utilizzo più parsimonioso delle risorse energetiche, con la nuova norma si mira anche ad ottenere un significativo taglio di costi e consumi, per riuscire a risparmiare 4 miliardi di metri cubi nel 2022. La nuova norma prevede anche un rigoroso monitoraggio: non mancheranno controlli e sanzioni in caso di violazioni, che per ora interesseranno l’amministrazione pubblica, a cui si rivolge l’emendamento del Governo. Le multe in caso di mancato rispetto della normativa vanno dai 500 ai 3 mila euro, e l’onere dei controlli deve essere ancora stabilito anche se si ipotizza che possano essere condotti a campione da specifici professionisti.

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