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“Rischiamo la zona gialla per l’aumento dei contagi”: il prefetto blinda piazza Unità a Trieste vietando le manifestazioni che non rispettano il distanziamento

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Dopo le manifestazioni andate in scena a Trieste, diventata la capitale italiana delle proteste dei No Green pass, si sono verificate le prime conseguenze: l’aumento dei contagi che ha spinto il prefetto a chiudere piazza Unità. “Dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto ora rischiamo di tornare in zona gialla. Non si possono più tollerare le cose che abbiamo visto in questi giorni e non le tollererò” – questo il duro monito del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza.

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Alle cui parole hanno fatto eco quelle del prefetto Valerio Valenti che ha condannato l’aumento dei contagi, attribuendolo ai cortei dei manifestanti, per questo ha deciso di blindare piazza Unità, per evitare nuove manifestazioni in cui vengono meno le norme anti Covid: il distanziamento e l’uso della mascherina. I dati non lasciano scampo: è sorto un preoccupante focolaio di contagi nell’ultima settimana a Trieste con 93 casi, tutti non vaccinati, che hanno interessato coloro che hanno preso parte alle manifestazioni No Green pass.

Trieste il prefetto chiude piazza Unita

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Desta preoccupazione l’aumento dei contagi a Trieste e nella Regione

Per tutelare la salute della popolazione, il prefetto Valenti ha reso noto altre misure: “[…] Ci riuniremo come comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento. Rischiamo la zona gialla. Per me in questo momento prevale il diritto alla salute, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Occorre adottare provvedimenti che anticipino, almeno per cortei e manifestazioni, le misure da zona gialla, l’obbligo di mascherine e distanziamento […]. Firmerò un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d’Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre”. 

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Destano preoccupazione non solo i contagi a Trieste, ma in tutta la Regione Friuli Venezia Giulia, dove le autorità sanitarie locali parlano di un aumento esponenziale dei casi di Covid-19: nell’ultima settimana si sono registrati 1.534 nuovi casi, con un’incidenza di 128 ogni 100mila abitanti. Per quanto riguarda la provincia di Trieste nell’ultima settimana si sono contati circa 800 nuovi casi, con un’incidenza di 350 casi per 100mila abitanti.

Una criticità su cui è intervenuto anche Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, durante la conferenza stampa in Regione Friuli Venezia Giulia: “La pazienza è finita, chi non si vaccina è un disertore. Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono dei disertori”.

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