Dopo la spaventosa minaccia di una guerra nucleare, la Russia ha spostato il tiro, alimentando nuovi timori internazionali, da Mosca arriva una nuova intimidazione ossia quella di far cadere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sulla Terra come vendetta per le sanzioni imposte a causa del conflitto in Ucraina. La Russia, si vocifera, pare abbia intenzione di punire tutti i suoi avversari servendosi dell’agenzia spaziale russa Roscosmos per smantellare la Stazione Spaziale Internazionale, una clamorosa indiscrezione che è apparsa su canale Telegram dell’agenzia russa Roscosmos.
Come controproposta alle severe sanzioni internazionali è arrivata la risposta da Mosca che ha minacciato di tirarsi indietro dal progetto negando i rifornimenti che permettono di tenere in orbita la stazione. Uno scenario che ha iniziato a palesarsi da qualche giorno spingendo la NASA a mobilitarsi per evitare che la Stazione Spaziale Internazionale, privata dall’aiuto di Mosca, finisca per cadere. In soccorso della NASA si è subito schierato Elon Musk che ha dato la sua disponibilità per mantenere in orbita la Stazione Spaziale Internazionale fornendo i propri mezzi ossia la SpaceX.
Con l’intervento russo l’ISS è tenuta in orbita attraverso la navicella Progress, ma a causa delle sanzioni imposte non è più nelle condizioni di decollare per questo si adotta il modulo per rifornire gli equipaggi ed il carburante della stazione. Da giorni è venuto meno il contributo della Roscosmos che la NASA ha cercato prontamente di sostituire trovando la disponibilità dell’impresa aerospaziale statunitense Northrop Grumman e quella della SpaceX del magnate Elon Musk.
Russia, la spaventosa minaccia: disposti a far cadere la Stazione Spaziale Internazionale sulla Terra
L’ISS privata dei rifornimenti russi potrebbe cadere provocando delle gravi conseguenze, un avvertimento su cui ha deciso di puntare la Russia per sottrarsi e vendicarsi dopo aver ricevuto una sfilza pesante di sanzioni a causa dell’invasione dell’Ucraina ed il mancato cessate il fuoco. L’agenzia spaziale russa ha reso nota l’intimidazione che arriva da Mosca attraverso un annuncio fatto da Dmitry Rogozin: come riferito dal direttore di Roscosmos, è stata trasmessa la richiesta della Russia non solo alla NASA, ma anche ai suoi collaboratori diretti ovvero la Canadian Space Agency e l’Esa.
Da diverse settimane la Russia rinnova le minacce attorno alla Stazione Spaziale Internazionale e per accrescere il clima di terrore ha anche condiviso una mappa in cui sono state individuate le zone che verrebbero colpite dalla possibile caduta della stazione, dal peso di da 500 tonnellate, un incidente internazionale dal quale il territorio russo sarebbe tagliato fuori o colpito solo marginalmente.
Il pericolo della deorbitazione incontrollata dell’ISS a cui si è negato l’apporto russo della navicella Progress è stato denunciato sui social dall’agenzia spaziale Roscosmos con tono sprezzante: “La popolazione di altri Paesi, inclusi quelli guidati dai ‘cani da guerra’, dovrebbero pensare al prezzo delle sanzioni contro Roscosmos. […] Il prezzo della cooperazione spaziale internazionale distrutta in modo maniacale dall’Occidente. Pazzi”.