In vista del 31 marzo che segnala la fine dello stato d’emergenza, si prevedono alcune riformulazioni della certificazione verde che dovrebbe portare al cosiddetto Green Pass rimodulato. Il Governo è infatti intenzionato ad un graduale ripristino della normalità, dopo due anni di restrizioni e misure anti Covid, mettendo in atto, a partire dal mese di aprile, alcuni cambiamenti. È possibile infatti che venga accantonata la distinzione in colori delle Regioni insieme ad altre modifiche, per mettere in pensionamento le misure finora adottate.
Tenendo conto della proposta della Commissione europea di facilitare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea, l’esecutivo sta ipotizzando le mosse da fare che potrebbero essere approvate in un nuovo decreto Covid. Ma potrebbe anche profilarsi un nuovo scenario dopo il termine dello stato di emergenza, con la revoca delle misure valide fino al 31 marzo 2022. Un argomento passato in secondo piano per la priorità data alla politica estera scossa dal conflitto russo-ucraino. Anche se mancano proposte da parte del Governo Draghi si prevede l’adozione di un Green Pass rimodulato, tenendo conto dell’andamento dei contagi che aiuterà a prendere una decisione sul futuro piano da attuare nel nostro Paese.
Lo scenario del Green Pass rimodulato dopo lo stato d’emergenza
Una volta superato lo stato d’emergenza si dovrà fare i conti principalmente con il Green Pass che si ipotizza verrà gradualmente abbandonato nei vari ambiti in cui è stato reso obbligatorio in Italia. Il Governo Draghi ha più volte reso noto che progetta di avviare un progressivo allentamento di questa restrizione, impostando un Green Pass rimodulato, in base ad ogni contesto sociale e professionale tenendo conto delle attività nei luoghi all’aperto ed all’interno.
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Il lasciapassare verde potrebbe non essere più obbligatorio gradualmente in: negozi, uffici pubblici, poste e banche. Gli ultimi luoghi dove resterà valido saranno: cinema, teatri, palestre, bar, ristoranti, mezzi di trasporto pubblico a lunga percorrenza e locale. I cambiamenti dovrebbero prendere piede tra il 1 aprile e la metà di giugno, per garantire maggiore libertà durante l’estate, quando si prevede l’archiviazione del Green Pass.
Al momento il principale snodo da risolvere riguarda l’obbligo della certificazione sul posto di lavoro, una questione su cui il mondo politico continua ad esprimere pareri controversi. Di fatto Lega e M5S premono per apportare delle modifiche sull’obbligo della certificazione per i lavoratori con più di 50 a partire dal termine dello stato emergenziale prevedendo anche qui il Green Pass rimodulato.