Un ennesimo Dpcm, quello relativo alla protezione dei profughi in fuga dall’Ucraina è stato firmato dal premier Mario Draghi, nel quale si elencano le linee guida condivise dal nostro Paese e delineate dal Consiglio Europeo, che ha indicato come orientare la protezione temporanea e l’assistenza per i profughi dell’Ucraina in fuga dal conflitto. Come si legge sul sito del Consiglio Ue questi sono i punti principali da rispettare: “L’obiettivo è fornire protezione immediata e collettiva (ossia senza che sia necessario esaminare le singole domande) agli sfollati che non possono ritornare nel proprio paese di origine. […] L’obiettivo è alleviare la pressione sui sistemi nazionali di asilo e consentire agli sfollati di godere di diritti armonizzati in tutta l’Ue”.
I vari punti del Dpcm, che prevede il ruolo cruciale della Protezione Civile, segnala come l’Italia deve provvedere a supportare la popolazione ucraina costretta ad abbandonare la propria nazione ed a trovare rifugio in altri stai europei e nel nostro caso sul suolo nazionale. I destinatari principali dei provvedimenti non sono solo i cittadini ucraini, ma anche coloro che hanno bisogno di protezione internazionale ed i loro familiari.
Il Dpcm per la protezione e l’assistenza dei profughi in fuga dall’Ucraina
Per quanto riguarda il tema di scottante attualità dei profughi, a loro è rivolto un permesso di soggiorno speciale valido al massimo un anno, se dopo sei mesi si chiede la prologa. Grazie a questo documento, rilasciato dalla Questura, è possibile ricevere assistenza medica in base alle disposizioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale, ed inoltre i rifugiati di guerra possono avere accesso nel pieno rispetto della legge al mercato del lavoro ed allo studio.
Si fa anche riferimento alla possibile revoca del permesso di soggiorno per i rifugiati, sempre nel testo dell’ordinanza presentata dal capo della Protezione Civile Curcio: infatti spetterà al Consiglio Europeo stabilire se revocare la protezione temporanea e quindi stabilire una differente durata della validità, deliberando sulla validità del permesso di soggiorno.
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L’ordinanza per il sostentamento dei rifugiati inoltre sancisce inoltre lo stanziamento di un sostegno economico pari a 300 euro mensili, per un contributo massimo di 3 mesi, e di una somma pari a 150 euro per i minori. L’erogazione ha inizio non appena i profughi arrivano nel nostro Paese e fanno richiesta della cosiddetta protezione temporanea. Inoltre si precisa che il Dpcm relativo alla protezione dei profughi in fuga dall’Ucraina durerà fino al 31 dicembre 2022, che decreta la data della fine dell’emergenza stabilita dal Governo italiano.