Ci pensa lui, Alberto Zangrillo a smontare ogni forma di allarmismo e a riportare, secondo il suo parere, logica e chiarezza sull’emergenza sanitaria nel nostro Paese.
Il primario del San Raffaele di Milano è intervenuto a Quarta Repubblica e non ha esitato a scagliare qualche frecciatina contro il collega Pregliasco sui numeri dell’influenza. Alberto Zangrillo torna quindi in Tv per dire la sua su chi continua a terrorizzare gli italiani sull’aumento dei contagi Covid che invece non lo preoccupa. E ai telespettatori attenti della trasmissione spiega il perché.
L’aumento dei contagi non preoccupa Alberto Zangrillo
“Coi tamponi troviamo persone positive che però non arrivano in ospedale”, dice il Primario che invita tutti a fare una distinzione precisa tra infetti e malati. Distinzione che, secondo il dirigente medico, in troppi dimenticano di fare. Non tutte le persone contagiate dal virus, sottolinea Zangrillo, necessitano dell’ospedale: i pochi ricoverati sono una minoranza assolutamente gestibile dal nostro sistema sanitario. Quello che invece preoccupa il medico sono: “le enormi liste di attesa di persone che nulla hanno a che fare con il Covid”.
La severa critica che muove Zangrillo è quella di tornare ad impiegare tempo e sforzi per recuperare screening e visite saltate negli ultimi due anni a causa della pandemia, piuttosto che continuare la spettacolarizzazione dei contagi.
“Vedere oggi come terza notizia il bollettino Covid in forma allarmistica ci interessa poco. Non siamo per nulla preoccupati”: ad approdare al pronto soccorso sono infatti ormai “prevalentemente anziani” (nel 99% dei casi “non vaccinati”) e la malattia che manifestano “non ha le caratteristiche dell’anno scorso”.
Le critiche al collega Pregliasco
Alberto Zangrillo non si priva del “piacere” di pungere il collega Pregliasco che non cita, ma lascia chiaramente intendere il suo nome quando dice: “quel maestro virologo che cerca di spaventare gli italiani” dicendo che con l’influenza alle porte “ci si aspettano 6 milioni di contagi“.
“Si tratta di una supposizione completamente falsa”, chiarisce il Primario che invita a guardare i dati dell’Australia che si trova più avanti nella stagione estate/inverno. “Sulla base di questo dato di cui disponiamo dire che ci aspettiamo 6 milioni di casi di influenza in Italia vuol dire che hai sbagliato mestiere, devi fare altra cosa e non il medico. Da noi ci si aspetta aderenza alla realtà“, conclude Alberto Zangrillo.