Un barista denuncia una baby gang alle Iene, ma la loro vendetta è terribile: “Sono sempre in gruppo, se gli rispondi è finita”

Dopo essersi reso protagonista di un gesto eclatante in tv, ha subito una rappresaglia: un barista denuncia una baby gang pubblicamente attraverso un servizio de Le Iene, e per ritorsione appiccano fuoco al suo locale. Un episodio criminale che ha per protagonisti degli adolescenti e che si è registrato a Ghedi, in provincia di Brescia. Dopo il servizio trasmesso dal tg satirico di Italia 1, il proprietario si è ritrovato vittima della vendetta della baby gang.

Dopo la denuncia di Yuri Colosio ai microfoni de Le Iene, la baby gang locale ha deciso di dare una lezione al barista con un attacco incendiario sul quale hanno avviato le indagini i carabinieri. Dopo l’ennesimo atto intimidatorio il barista del bresciano non ha taciuto rivolgendosi ad un altro canale, quello social. Yuri Colosio ha denunciato l’attacco incendiario del suo locale scrivendo un post a cui ha allegato alcune foto dello scempio subito: “Appena finito il servizio delle Iene questo è il risultato e l’ennesimo sopruso che dobbiamo affrontare. A questo punto anche combattere per il diritto al lavoro diventa difficile”.

Un barista denuncia una baby gang. Dopo il servizio in tv scatta la rappresaglia

Nel corso della testimonianza raccolta dai microfoni de Le Iene, il barista aveva fatto un resoconto sulle modalità d’azione della banda delineandone l’identikit criminale.  “Vanno in giro armati, con i macete. Io in sei mesi ho preso una bottigliata e tre coltelli alla gola. Sono una baby gang organizzata. Sono sempre in gruppo, se gli rispondi è finita, ti saltano addosso tutti insieme. Hanno 18-20 anni e ci sono un paio di minorenni. Girano sempre con il passamontagna” – queste le parole di Yuri Colosio protagonista del servizio di denuncia mandato in onda dalla trasmissione di Italia 1.

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Durante il filmato denuncia, Colosio si è soffermato su un episodio particolarmente brutale registratosi tempo fa nel suo locale: “A settembre nel mio locale ha buttato una ragazza su un divanetto, il mio buttafuori ha visto la scena e lo ha allontanato. Questo ragazzo ha estratto il telefono e l’ha usato per dargli un pugno. Gli hanno dato nove punti: aveva la faccia piena di sangue. Sono intervenuto, lui è scappato ed è tornato dopo 5 minuti con un coltello che mi ha puntato in faccia, dicendomi vieni qua che ti apro in due”.

Dopo questo episodio di violenza il barista ha subito una rappresaglia in piena regola su cui indagano i carabinieri locali, che si sono messi sulle tracce della banda che da mesi sta scatenando il panico nel bresciano.

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Chiara Lovani: