È il settimanale Oggi a darne notizia in anteprima. Massimo Bossetti, l’uomo condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio , ha vinto un premio letterario.
Bossetti solo pochi mesi fa aveva chiesto di essere trasferito nel carcere di Bollate, perché in quello di Beragmo dove era detenuto non sono previsti percorsi lavorativi per detenuti. La vicenda che ha riguardato il muratore di Mapello ha occupato le pagine dei quotidiani per molti anni. Recentemente i legali di Bossetti avevano chiesto l’ennesima riapertura del fascicolo del loro assistito. Istanza rigettata dal Tribunale che ha confermato come le diverse analisi suo dna di quello che fu identificato come “Ignoto 1” fossero quelle di Massimo Bossetti.
“Numerose e varie analisi biologiche effettuate da diversi laboratori hanno messo in evidenza la piena coincidenza identificativa tra il profilo genetico di Ignoto 1, rinvenuto sulla mutandine della vittima, e quelle dell’imputato”. Così la Corte di Cassazione ha definitivamente chiuso il capitolo processuale di questa triste ed assurda vicenda. Per la giustizia italiana è quindi Massimo Bossetti l’autore di quel delitto.
Massimo Bossetti in carcere diventa poeta
“Da sette anni vivo nel buco. C’è la mia branda, il mio sgabello, il mio Gesù. Alle pareti è appeso il resto della vita, almeno quello che rimane”. Così il muratore di Mapello scrive nell’incip del suo componimento che gli è valso il terzo posto del concorso letterario “Scrittori dentro 2021”. Come dicevamo è il settimanale Oggi in edicola in queste ore a darne la notizia. Confermata anche da uno dei legali di Bossetti, l’avvocato Claudio Salvagni, ospite della trasmissione Iceberg su Telelombardia.
“Se non sbaglio è arrivato terzo«, ha detto il legale, senza però voler tornare sulla tormentata vicenda processuale del suo assistito. Sembra infatti che non ci siano più spiragli per la difesa di Massimo Bossetti dopo la chiusura del ricorso tentato dagli avvocati qualche tempo fa.