L’Italia ha segnalato la propria disponibilità ad assumere il possibile ruolo di mediatore per garantire l’eventuale neutralità dell’Ucraina come rivelato prima da Mario Draghi e poi confermato dal Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. La disponibilità alla neutralità dell’Ucraina ed il ruolo di alcuni Paesi europei e non solo nel compito di farsi garanti, potrebbero favorire la strada dei negoziati e portare alla pace dopo settimane di devastazioni in Ucraina. Il ruolo da garante che l’Italia si è detto disposto a vestire deve essere definito dagli accordi che si prenderanno nel corso degli ultimi incontri che si intavoleranno nelle tappe diplomatiche tra Ucraina e Russia.
Come mediatori, i garanti dovranno impegnarsi a favorire i passi che potranno portare ad una risoluzione pacifica tra i due Paesi in guerra. Da quanto emerso dai negoziati in Turchia, l’Ucraina ha presentato la sua proposta dettagliata relativa ai Paesi che si potrebbero impegnare ad assumere il ruolo di garanti nel caso di operazioni militari, aggressioni o conflitti sul suolo ucraino. In base alla proposta di Kiev si assegna a chi si fa interprete di garantire la pace un breve periodo di tempo, 3 giorni, per consultarsi, per poi passare ai fatti e quindi assicurare sostegno di tipo militare all’Ucraina.
L’Italia disponibile a garantire la neutralità dell’Ucraina
In base alla proposta presentata da Kiev sulla neutralità dell’Ucraina, gli Stati garanti dovranno rispettare un accordo elaborato nella forma di un trattato internazionale ratificato che prevede la firma delle nazioni chiamate in causa. Da quanto riferito dalla stampa ucraina, il Governo di Kiev ha intenzione di sottoporre l’accordo ad un referendum nazionale, che potrà svolgersi solo in seguito al ritiro dei russi dal territorio nazionale.
Il ruolo di farsi garante della neutralità dell’Ucraina si preannuncia non solo delicato ma eventualmente rischioso non solo per l’Italia ma per tutti i Paesi, ed al momento oltre alla disponibilità dell’Italia si è segnalata quella di altri stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, quali: Francia, Regno Unito, Russia, Cina, Stati Uniti; a questi Paesi si sono inoltre aggiunti: Germania, Israele, Polonia, Turchia, Canada.
La proposta stilata dall’Ucraina, che prevede una serie di clausole controverse e varie condizioni da rispettare rigorosamente, ha innescato discussioni e dubbi facendo inoltre temere il rischio di un conflitto militare con la Russia in caso di attacco all’Ucraina. Si tratterebbe infatti di una proposta che propone delle imposizioni analoghe a quelle che si ritrovano nell’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico sulla difesa della NATO.
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