Zelensky, la dichiarazione choc che sconvolge il mondo: “Ecco cosa vuole fare la Russia”. Israele si indigna: “Il riferimento alla Shoah è…”

L’attesissimo discorso del presidente ucraino Zelensky davanti i rappresentanti del Parlamento israeliano hanno lasciato delle perplessità, scatenando anche qualche voce di dissenso da parte di chi non ha apprezzato il fatto che abbia parlato di “soluzione finale”, un riferimento che Israele ha considerato oltraggioso. Volodymyr Zelensky nel corso delle sue ultime dichiarazioni non solo ha chiesto un confronto diretto con Mosca per raggiungere un accordo ma ha anche continuato a condannare l’aggressione di Putin come ribadito nel suo intervento in videoconferenza con la Knesset, il Parlamento israeliano.

Lanciando il suo appello ad Israele il presidente ucraino ha detto: “Vi chiedo di difendere le nostre vite, le vite degli ebrei ucraini. Perché non possiamo ricevere armi da voi? Perché non avete varato sanzioni contro Mosca? Dovete fare una scelta. Sono sicuro che sentite la nostra pena, ma potete spiegare perché vi stiamo ancora chiedendo aiuto?”.

Ma le sue parole hanno finito per indignare Israele quando si è spinto a fare un paragone tra la guerra in Ucraina ed il genocidio degli ebrei: “I russi stanno utilizzando di nuovo queste parole, ‘la soluzione finale’, in relazione a noi, alla nazione ucraina, è stato detto in un incontro a Mosca. È una guerra su vasta scala mirata alla distruzione del nostro popolo, alla distruzione dei nostri bambini, famiglie, stato, città, culture e tutto ciò che ci rende ucraini”.

Il paragone temerario di Zelensky, da ebreo, hanno provocato la riprovazione di diversi esponenti politici israeliani come testimoniano le parole affidate ai social dal ministro della comunicazione israeliano, Yoaz Hendel, che in un tweet non si è sottratto dall’ammonirlo: “Ammiro Zelensky e sostengo il popolo ucraino con il cuore e con i fatti ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta. La guerra è tremenda ma le comparazioni con gli orrori della Shoah e la soluzione finale è oltraggioso”.

Zelensky, il duro monito contro la Russia e Putin

Nell’ultimo periodo il presidente ucraino ha rivolto a Putin una serie di attacchi che hanno lasciato il segno, come quando ha postato un messaggio sul suo account Telegram nel quale senza remore ha condannato l’invasione russa: “Non abbiamo un territorio enorme, da oceano a oceano. Non abbiamo armi nucleari. Non riforniamo il mondo con benzina e gas. Ma abbiamo la nostra gente e la nostra terra. E per noi questo è oro”. In seguito Zelensky ha fatto delle dichiarazioni perentorie contro il leader russo, e le sue parole raccolte dai microfoni della CNN, a cui ha rilasciato una recente intervista, hanno fatto il giro del mondo.

“Dobbiamo usare qualsiasi formato, qualsiasi chance di poter parlare con Putin. Se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che questa è la terza guerra mondiale. Sono pronto a negoziare. Sono stato pronto negli ultimi due anni. Senza i negoziati non si può mettere fine a questa guerra”. Con tono di condanna e ribadendo la volontà nazionale di non arrendersi, Zelensky ha proseguito la sua filippica contro il numero uno del Cremlino.

“Il presidente russo Vladimir Putin è capace di azioni orrende e le sue affermazioni sul fatto che il governo dell’Ucraina sia pieno di neonazisti non possono essere prese sul serio perché sono ridicole, ma allo stesso tempo molto pericolose e spaventose. Se ci crede davvero, se non è un gioco, allora continueremo a combatterlo. Se non è un gioco, se è serio, se pensa che questa sia la sua missione per conquistare il nostro territorio e se vede neonazisti nel nostro Paese, allora emergono molte domande su cos’altro è capace di fare per portare a termine la sua missione”.

Guerra Russa-Ucraina: negoziati e possibile coinvolgimento della Bielorussia

Alla disponibilità di Israele di fare il ruolo di mediatore per intavolare i negoziati tra Russia ed Ucraina, si aggiunge quella ribadita dalla Turchia che dopo essere scesa in campo ha annunciato che si sono registrati dei progressi tra le delegazioni delle due parti, come puntualizzato dal ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che ha auspicato un accordo che non dovrebbe tardare.

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I negoziati tra i rappresentanti russi e quelli ucraini si concentrano al momento su alcuni punti strategici quali: stato di neutralità, disarmo e garanzie di sicurezza dell’Ucraina, regione separatista del Donbass, denazificazione, impiego della lingua russa in Ucraina. La via della diplomazia resta lontana mentre si fa più allarmante la possibile discesa in campo delle forze armate della Bielorussia come osservato dall’esercito ucraino: le forze di Kiev hanno infatti denunciato che Minsk si starebbe preparando ad entrare in guerra schierandosi a fianco di Mosca per invadere il territorio ucraino.

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Chiara Lovani: