“Cercava se stesso!”, un ubriaco aiuta per ore una squadra di soccorritori senza accorgersi che il disperso era proprio lui

Anche se ha dell’incredibile, per alcuni aspetti al limite del romanzesco, questa è una storia vera che ha visto per protagonista un uomo ubriaco che ha passato ore ad aiutare una squadra di ricerca, che cercava un disperso. Ma alla fine si è scoperto che le ricerche erano finalizzate a cercare proprio lui, che nel frattempo voleva dare una mano alla polizia, che era sulle tracce di un uomo scomparso.

Dopo ore di ricerche la scoperta alquanto bizzarra, mentre gli agenti hanno gridato il nome del disperso è stato lui a rispondere.  “Eccomi, sono qui! – ha esclamato dopo aver sentito pronunciare il suo nome. Un episodio tragicomico che è accaduto ad Inegol, in Turchia come riferito dal media britannico Daily Mail.

Leggi anche: “Troppo giovane per andarsene così”: muore a 20 anni per un aneurisma, si indaga per chiarire le cause della prematura scomparsa della ragazza

Un uomo ubriaco aiuta una squadra di ricerca: era lui la persona dispersa che cercavano

Secondo le ricostruzioni il signor Beyan Mutlu, un 50enne, dopo aver passato un’allegra serata in compagnia di amici tra chiacchiere e bevute conviviali pare abbia alzato il gomito, e così è uscito dal locale un po’ brillo. Il 50enne non molto lucido ha finito per perdere la via di casa finendo in mezzo al bosco. Così gli amici che non hanno avuto sue notizie dopo averlo chiamato, hanno lanciato l’allarme che ha fatto scattare le ricerche: la polizia è intervenuta sul posto per mettersi a cercare il 50enne di cui non si avevano tracce da un po’ di tempo.

Leggi anche: “Vietato lasciare il caricabatterie collegato alla presa senza caricare un dispositivo”: i possibili rischi a cui potremmo andare incontro

 

Dopo che gli agenti hanno organizzato le squadre di ricerca, il signor Beyan è spuntato sul loro cammino mentre ubriaco stava cercando di ritrovare la strada di casa, così si è aggregato a loro. Ma quando i volontari hanno urlato il nome del disperso “Beyan Mutlu” è stato proprio lui a rispondere. Gli agenti dopo averlo ascoltato hanno potuto ricostruire la vicenda e viste le sue condizioni lo hanno accompagnato a casa, e forse di quell’episodio grottesco il giorno seguente non si sarebbe ricordato.

Chiara Lovani: