L’inosservanza dell’obbligo vaccinale ha portato a mettere in atto una vera e propria lotta ai no-vax in corsia, che ha fatto registrare, da diversi mesi a questa parte centinaia, di sospensioni dei sanitari non vaccinati. Di fatto è aumentato il numero dei soggetti, convinti a non vaccinati per problemi di salute, che sono stati sospesi dal lavoro: le Asl di competenza hanno inoltrato in tutta Italia avvisi di sospensione dal lavoro con conseguente blocco della retribuzione.
Si tratta di provvedimenti emessi nei confronti di chi ha violato l’articolo 4 del decreto legge numero 44 del 2021 nel quale si segnala l’inosservanza da parte del personale sanitario dell’obbligo vaccinale. Una casistica che interessa non solo gli operatori socio sanitari, ma anche, seppur in percentuale ridotta, anche infermieri e medici.
Lotta ai no-vax in corsia: centinaia di sospensioni dal lavoro
La lotta ai no-vax in corsia è scattata dapprima con la diffusione di una serie di avvertiti in merito alle possibili conseguenze in caso di mancata vaccinazione del personale sanitario al lavoro nelle strutture pubbliche o convenzionate. Dopo gli avvisi sono arrivate le prime sanzioni che hanno fatto registrare un centinaio di sospensioni, in seguito alle sollecitazioni le Asl hanno inviato agli ospedali un elenco dei dipendenti non vaccinati, ma nell’avviso in questione si è rinnovato l’invito a vaccinarsi rigettando le motivazioni alle quali si sono appellati per non vaccinarsi. Dopo l’esame appurato dei ricorsi dei lavoratori in corsia, le direzioni sanitarie hanno fatto scattare le pesanti sanzioni.
Gli operatori sanitari sospesi dal lavoro si sono ritrovati così senza stipendio, e la loro punizione potrà essere revocata non appena provvederanno a vaccinarsi completando il ciclo completo. Un simile provvedimento è riuscito ad avere un effetto: non pochi no-vax hanno deciso di sottoporsi a vaccinazione, una conferma che arriva da diverse Asl in tutta Italia.