La paura di un conflitto nucleare esteso ad altri Paesi ha fatto registrare la caccia alle pillole di iodio dopo i combattimenti nei pressi di Zaporizhzhia e Chernobyl, nel contesto del conflitto russo-ucraino. Un boom di richieste che sta interessando la Svizzera ed il Belgio motivato dal timore delle radiazioni nucleari, in particolare in Svizzera si è già provveduto a distribuire gratuitamente il farmaco alla popolazione entro 50km dalle centrali nucleari. Infatti lo Stato ospita sul suo territorio ancora oggi sette reattori nucleari in attesa dello spegnimento in programma per il 2025.
L’invasione russa in Ucraina sta scatenando il terrore in tutta Europa, coinvolgendo in prima linea gli stati logisticamente più vicini ma il timore di un possibile conflitto nucleare si sta paventato con maggiore insistenza dopo l’attacco alla centrale di Zaporizhzhia. Ecco perché negli ultimi giorni si è evidenziata un’impennata delle domande delle pillole di iodio, che sono delle compresse di ioduro di potassio con la capacità di contrastare gli effetti delle radiazioni.
Pillole di iodio, la verità sulle compresse contro le radiazioni nucleari
La paura resta alta anche se l’Autorità federale belga per il controllo nucleare ha ribadito che al momento non si è rilevato un aumento delle radiazioni, sottolineando di non assumere le pillole di iodio. Malgrado le rassicurazioni fatte alla popolazione belga, il clima di terrore e la precauzione contro la minaccia nucleare hanno fatto registrare un boom di domande come segnalato dall’Associazione dei farmacisti belgi. È caccia alle compresse antiradiazioni, la cui richiesta è salita a 4mila confezioni al giorno anche se si prevede un prossimo incremento pronto a fiorare le 30mila richieste al giorno.
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Il farmaco in questione come illustrato dagli esperti contrasta la dispersione e gli effetti dello iodio radioattivo rilasciato nell’aria, dal momento che il principio attivo delle pillole è lo ioduro di potassio che ha la capacità di saturare la ghiandola tiroidea, inibendo l’assorbimento delle sostanze radioattive. Il farmaco svolge infatti un’importante azione preventiva: evita l’esposizione ai danni causati dallo iodio radioattivo che è responsabile del cancro alla tiroide. Secondo le raccomandazioni mediche l’uso delle compresse è indicato solo in alcune fasce d’età: sui minori di 18 anni e sui più piccoli per limitare al massimo il rischio di insorgenza di tumori; sulle donne in gravidanza o che allattano.
Le pillole di iodo non devono assumere preventivamente ma solo in caso di fuoriuscita di radiazioni, e non sono raccomandate agli adulti dai 18 ai 40 anni, in quanto in questa fascia d’età il pericolo di cancro alla tiroide è basso, inoltre il rischio si riduce maggiormente nei soggetti con più di 40 anni. Quando non è raccomandato è bene quindi non assumere il farmaco perché risulta controproducente e potenzialmente tossico: le pillole di iodio non devono essere assunte arbitrariamente ma solo seguendo le indicazioni delle autorità e del proprio medico.