L’omicidio della piccola Elena Del Pozzo si arricchisce di ulteriori dettagli, che hanno fatto emergere degli elementi ancora più raccapriccianti sugli ultimi istanti di vita della piccola, uccisa dalla madre Martina Patti. Dopo il referto autoptico, che ha svelato che la piccola ha ricevuto sul corpicino più di 11 coltellate di cui una sola letale, che ha colpito l’arteria succlavia, le indagini degli inquirenti proseguono.
Un caso di cronaca su cui Mattino 5 si è recentemente soffermato per analizzare i nuovi elementi emersi dalle indagini. Il brutale omicidio della bimba, che si è consumato nel catanese lo scorso 13 giugno è stato trattato dal programma di Canale 5 con una finestra aperta su Mascalucia, dove l’inviato Emanuele Canta, ha fatto il resoconto, dopo gli ultimi rilievi.
“Sono state trovate tracce di sangue nella casa in particolare nel bagno e negli indumenti che Martina si sarebbe poi tolta prima di inscenare il rapimento. Questo può far capire innanzitutto che la donna lavandosi i vestiti avrà sicuramente avuto del sangue, cosa che aveva negato e rimane ancora il dubbio che l’omicidio sia avvenuto in casa e questo dipenderà dalle quantità trovate di sangue e dai punti precisi. La donna sostiene che l’omicidio sia avvenuto nel campo neanche troppo isolato e avrebbe scavato una buca nell’immediatezza dell’omicidio” – così ha riassunto l’esito delle indagini l’inviato di Mattino 5.
Omicidio Elena Del Pozzo: i nuovi elementi sul delitto sono raccapriccianti
Ancora non è stata ritrovata l’arma con cui la piccola Elena Del Pozzo è stata colpita ripetute volte da Martina Patti, che potrebbe aver avuto un complice, dal momento che la scientifica ha appurato che il terreno nel quale la bimba è stata sotterrata ha una superficie molto dura. “Questo significa che è complicato che una ragazza così minuta possa aver fatto tutto da sola. Lei sostiene di essere stata da sola ma gli inquirenti hanno un dubbio. Dall’autopsia particolari agghiaccianti, 11 coltellate e la morte arrivata non immediatamente, forse la bimba è stata seppellita agonizzante ancora in vita e tutto questo avrà bisogno di ulteriori riscontri”.
Emanuele Canta, inviato di Mattino 5, ha poi concluso il servizio soffermandosi su due ipotesi al vaglio degli inquirenti: capire se l’omicidio è avvenuto sul luogo del ritrovamento del corpicino della piccola, o se è avvenuto a casa. Il giornalista ha poi spiegato che ci sono in corso esami tossicologici, per accertare se nel budino che la bimba ha mangiato prima di morire ci fosse qualcosa, un sedativo per non far soffrire la piccola la cui morte non è avvenuta immediatamente, in caso contrario la bimba ha sofferto fino al momento del suo ultimo respiro.
Dopo il resoconto dell’inviato di Mattino 5, ha preso la parola la criminologa Anna Vagli che ha fatto una disamina puntuale sull’efferato delitto di Elena Del Pozzo: “La scientifica ricaverà dati fondamentali dall’ispezione della casa. Se sono imbrattate le pareti significa che sono schizzi del sangue della bimba. Lei era lucidissima, crudele, penso la storia più terribile mai raccontata. La bimba doveva soffrire e farlo nel peggiore dei modi per i rapporti col padre e la nuova compagna. Aveva perso il controllo su di lei”. I recenti risvolti sul caso fanno emergere un profilo sconvolgente di una madre pronta a sacrificare la figlia per una vendetta assurda per un’ossessione malata per il suo ex.