Gli scienziati hanno isolato una nuova variante Covid denominata B.1.1.529, che ha spinto l’Oms ha pubblicare un avviso, nel quale rivela che questa mutazione in futuro potrebbe destare grande preoccupazione, dal momento che riesce ad eludere gli anticorpi. La B.1.1.529 è stata individuata dapprima in Botswana lo scorso 11 novembre ed il primo in Sudafrica è stato individuato tre giorni dopo. In totale sono stati individuati 10 casi: il primo in Botswana, a cui si sono poi aggiunti altri tre casi; altri sei contagi confermati si sono avuti in Sudafrica. Ai 9 casi individuati in Africa si è in seguito aggiunto un contagio a Hong Kong: un viaggiatore ha contratto il virus durante la sua permanenza in Sudafrica dal 22 ottobre all′11 novembre.
La nuova variante Covid ha fatto scattare la preoccupazione dei virologi non solo in Sudafrica, dove si sta registrando uno spaventoso aumento dei malati, ma anche da parte dell’Oms che ha denunciato una rapida propagazione in altri Paesi. Un timore ribadito poi dai dati degli esperti che hanno affermato che la B.1.1.529 è particolarmente insidiosa per via del numero elevato di mutazioni del virus che potrebbero scatenare nuove ondate.
Nuova variante Covid: l’allarme dell’Oms
Per ora l’Oms ha classificato la nuova variante nella lista delle Vum con cui si identificano le varianti sotto monitoraggio. “Si tratta di una variante con molti cambiamenti genetici rispetto al virus originario, che potrebbe rappresentare un rischio futuro. Ma le prove del suo impatto a livello fenotipico o epidemiologico non sono attualmente chiare, e richiedono un monitoraggio e una valutazione continue in attesa di nuove evidenze scientifiche” – si legge sul sito dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
In base al sequenziamento genomico della variante del Covid si sono rintracciate in totale 32 mutazioni della proteina spike, che potrebbero alterare la capacità del virus di infettare ma anche influenzare negativamente le capacità immunitarie rendendo il virus in grado di eludere più facilmente l’immunità.
Il parere degli esperti che hanno analizzato la nuova variante Covid
In base alle indagini condotte dal dottor Tom Peacock, virologo presso l’Imperial College di Londra, è emerso che questa variante presenta un’elevata quantità di mutazioni spike ecco perché potrebbe rappresentare una seria preoccupazione. Il virologo su Twitter ha spiegato alcuni dettagli sulla variante parlando di ‘strano cluster’: “Vorrei ricordare che il Paese in cui viene identificata per la prima volta una variante non è necessariamente il Paese in cui si è originata la variante, ma è il Paese in cui avviene il sequenziamento. Smettete di chiamarla variante del Botswana”.
Tra gli altri esperti che hanno analizzato la variante vi è anche un professore di Microbiologia Clinica all’Università di Cambridge, Ravi Gupta che ha individuato due delle mutazioni su B.1.1.529 tra le più virulente in quanto hanno potenziato l’infettività del virus e ridotto la capacità degli anticorpi di riconoscere il patogeno. Anche il professor Francois Balloux, direttore dell’UCL Genetics Institute, ha esaminato la nuova variante Covid soffermandosi sul gran numero di mutazioni che potrebbe provocare un’infezione cronica nei soggetti con un sistema immunitario indebolito, in quanto non viene riconosciuta dagli anticorpi neutralizzanti.