Parallelamente ai negoziati tra Ucraina e Russia, ospitati in Turchia, si è registrata la telefonata del premier Mario Draghi a Vladimir Putin e secondo quanto trapelato dallo scambio di battute tra i due leader politici si è parlato non solo del conflitto in Ucraina, ma nel corso di una lunga conversazione della durata di circa un’ora si è intavolata anche la questione economica relativa al pagamento in rubli.
Il presidente del Consiglio italiano si è fatto ancora una volta portavoce di una posizione pacifista invocando il cessate il fuoco tra Russia ed Ucraina: infatti la conversazione telefonica di Draghi con il presidente russo è stata definita la “telefonata per la pace”. Un’indiscrezione affidata ai social come annunciato da un post condiviso dall’account ufficiale della presidenza del Consiglio su Twitter nel quale si legge il focus dell’interscambio tra Mario Draghi e Vladimir Putin: “Presidente Putin, la chiamo per parlare di pace”.
Mario Draghi, la telefonata al presidente russo Putin
In base allo stralcio della conversazione tra i due leader politici, come rivelato da una nota diffusa dal Palazzo Chigi, si è affrontato ampiamente il tema del cessate il fuoco per proteggere i civili intraprendendo il prima possibile la strada della diplomazia, per cui si sono mobilitate diverse nazioni e verso la quale protende il nostro Paese. Sempre sui social si legge la posizione del premier italiano: “Draghi ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia”.
Nel corso della conversazione telefonica tra Draghi e Putin si è affrontata anche un’altra tematica alquanto critica per l’Occidente: l’imposizione russa di ricevere esclusivamente pagamenti in rubli per gli approvvigionamenti di gas e petrolio, delle materie prime che vedono la Russia giocare un ruolo centrale come uno dei primi esportatori.
Alle sanzioni contro la Russia, condannata e punita per l’invasione del suolo ucraino, ha risposto aspramente il Cremlino intimando il pagamento del gas in rubli. A tal proposito come reso noto da Palazzo Chigi durante lo scambio telefonico Putin ha voluto precisare il sistema da applicare per i pagamenti in rubli, rigettando al momento la volontà da parte di Mosca di trovare una soluzione. Ma l’asse Italia-Russia resta aperta: “I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto” – così si conclude la nota della presidenza del Consiglio.
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